L'inizio

 

insieme per i diritti dei bambini idee e azioni

ASSOCIAZIONE

Qui Le Stelle Onlus

Villaggio Claudia e Sonagnon

Centro residenziale di recupero e formazione professionale per ragazzine sottratte ad una condizione di schiavitù

Luogo: Repubblica del Benin-Africa
Dipartimento: Atlantique- Marie de Calavi Arrondissement de Togba Village: Ouèga-Agué

villaggio claudia

homeIl centro è dedicato a Claudia, una bambina di sei anni, figlia di Maria Cristina e Tullio Rossini, soci fondatori e a Sonagnon, una bambina di Cotonou.L’associazione Qui le stelle ha finanziato, a Calavi (Benin), un centro residenziale per ragazzine abbandonate che vivono quasi tutte in condizione di schiavitù.La costruzione del villaggio, composto da otto edifici per un costo complessivo di 130.000 Euro, è iniziata a marzo 2007 ed è stata completata a fine agosto dello stesso anno.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’associazione interafricana di sviluppo solidale KIBARE di cui è presidente Achille Tepa, rappresentante residente in Benin di Qui le Stelle. Il partenariato si è sciolto dopo che Qui le Stelle ha avviato il suo percorso didattico in modo indipendente ed autonomo. Achille Tepa é rimasto solo come coordinatore all'interno della scuola.

Il centro è stato inaugurato il 26 giugno 2008 con l’inserimento di 24 ragazzine dai 13 ai 17 anni, che stanno seguendo un percorso individualizzato di recupero, alfabetizzazione e di formazione professionale, al termine del quale saranno reinserite nella comunità, con la dotazione dei materiali necessari ad avviare una piccola attività produttiva, in grado di garantire a ciascuna l'indipendenza economica. Il nostro impegno è ora quello di finanziare il funzionamento del centro, dal vitto agli stipendi dei dipendenti - tutti beninesi - alle altre spese ordinarie e straordinarie.

 

Il personale
L'organico del Centro è il seguente:

  • 1 direttrice
  • 3 educatrici
  • 1 maestro alfabetizzatore
  • 1 economo
  • 2 guardiani

 

villaggioOperano inoltre: 3 istruttori professionali temporanei, nei laboratori di produzione del sapone, cucito, acconciature, tintura dei tessuti. 

Le ragazze frequentano la scuola e i laboratori, si dedicano alla cura della propria persona, svolgono attività di musica, danza, teatro e sport (pallavolo e basket), curano la casa e il giardino, imparano a cucinare. Grazie all’impegno nell’ascolto degli operatori e all’attività teatrale, le ragazze vengono aiutate a superare i traumi vissuti.

benin sIl Benin è un paese dell’Africa Occidentale con circa 7 milioni di abitanti. La sua economia è essenzialmente basata sull’agricoltura ma l’unico vero prodotto redditizio è il cotone. E’ classificato fra i paesi più poveri del pianeta. Ad oggi sono ancora numerosi i bambini che non hanno mai frequentato la scuola ed anche tra quelli che la frequentano, i casi di abbandono sono numerosi sempre a causa della povertà. Il Benin ha optato per un’economia liberale e in un contesto di sottosviluppo si è verificato uno sviluppo incontrollato del lavoro nero. In queste condizioni lavora l’85% della popolazione urbana e ben il 46% della manodopera illegale è infantile. I bambini sono per lo più impegnati in attività come recupero e cernita di materiale elettronico, piccolo commercio ambulante...

I trafficanti di bambini
contesto01Quando i genitori sono in condizioni di miseria tali da non avere la possibilità di nutrire i propri figli, li affidano a trafficanti di bambini che per lo più fanno parte del gruppo familiare. I bambini vengono comprati per pochi euro, convogliati verso la Costa d’Avorio, il Gabon, la Nigeria e il Togo e anche verso i mercati di Cotonou, la città più popolosa del Benin. In questi mercati lavorano come schiavi: esercitano lavori ripetitivi ed estenuanti per 20 ore al giorno; non viene loro concesso né tempo libero, né riposo. I genitori spesso ignorano la condizione dei loro figli perché ne perdono le tracce. I bambini in pericolo sono di entrambi i sessi, ma le bambine, già in partenza discriminate, sulla base di radicati pregiudizi, meritano particolare attenzione. In effetti sono proprio le bambine a lavorare, oltre che nei mercati, presso famiglie: svolgono lavori faticosi, sono sfruttate come schiave e sono oggetto di maltrattamenti e violenze.
Quando giungono all’adolescenza spesso vengono avviate alla prostituzione. Per questo motivo Qui le Stelle ha scelto di accogliere esclusivamente ragazze dai tredici ai diciassette anni. La società civile del Benin è impegnata a combattere il fenomeno della vendita dei bambini: è attivo un corpo di polizia specializzato nella tutela dei minori ed è in atto un’opera di sensibilizzazione, portata avanti in particolare dalle donne.
L’intervento del Centro Claudia e Sonagnon è realizzato in stretto rapporto con le istituzioni locali. Infatti tutte le piccole ospiti sono affidate a Qui le Stelle dal Giudice Tutelare.

Progetto

È rivolto a 24 ragazze di età compresa tra i 13 ed i 17 anni che seguono un percorso individualizzato di recupero e formazione professionale di durata variabile fino ad un massimo di 3 anni. Nel centro sono presenti alcuni blocchi abitativi con funzione di:

  • dormitorio
  • cucina
  • servizi
  • uno spazio paillote di incontro per gli amici e visitatori del centro
  • ateliers di formazione dove le ragazze imparano un mestiere scelto da loro.
  • edificio scolastico dove imparano a parlare, leggere, e scrivere in francese. L’insegnamento verte anche sui diritti della persona, e sulla tutela dei diritti dei minori e comprende nozioni di igiene, sicurezza sul lavoro ecc.

Il lavoro formativo è curato da una direttrice e da educatori/formatori. Le ragazze ospiti ricevono assistenza sanitaria. Scopi del centro sono di offrire:

  • un luogo dignitoso in cui vivere
  • l’alfabetizzazione e la conoscenza dei propri diritti e doveri
  • la possibilità di imparare un mestiere.
  • la cura della propria persona e l’aiuto per superare i traumi legati alla precedente condizione.

Al termine del percorso le ragazze, attraverso un sostegno economico,vengono reinserite nella comunità locale.

Coinvolgimento del territorio: 20 ragazze dei villaggi vicini hanno la possibilità di frequentare i laboratori di formazione professionale.

Collaborazione con istituzioni territoriali:
Ministero della famiglia, S.O.S. Village - Samu Social, Ministero della Giustizia, Amministrazioni locali, Corpo di polizia specializzato nella tutela dei minori.